Io non sono "buona" neanche quando dormo. – "Post and Dream" con Bisbigli e Smiling-is-Chic!
Io non sono "buona" neanche quando dormo. – "Post and Dream" con Bisbigli e Smiling-is-Chic!
Allora, innanzitutto partiamo dal presupposto che dormire al mio fianco non è cosa per tutti. E questo sarebbe pronta a controfirmarlo la mia povera nonna che tante volte mi ha lasciato dormire nel suo lettone: d’altronde, da ‘na creatura di nove anni mica ti aspetti il sonno agitato di chi ha fatto la guerra in Vietnam. Calci, girate di culo e perfino orazioni notturne. Cioè, non contenta di stressare il prossimo da sveglia (sia dal vivo che dietro la schermata del pc), inconsciamente mi sono detta che, in fondo, farsi pure una bella chiacchierata tra una fase rem e l’altra, non è poi tanto male. Che poi, chissà che cavolo dico durante il sonno. E soprattutto chissà se so usare il congiuntivo! Vabbè, dicevo: dormire al mio fianco non è cosa per tutti, anche perché mi ci vogliono dieci minuti buoni per capire quale posizione assumere (manco fossi alla ricerca della posizione perfetta per avere un orgasmo di mezz’ora!). Niente, rotolo (letteralmente) da un lato all’altro del letto, sperimento tutti gli stili possibili (neanche fossi la Pellegrini durante gli allenamenti). Pancia sotto. Pancia sopra. A ranocchia. A sacco di patate. A Dracula dentro la bara. Le uniche (santissime) eccezioni sono quelle notti in cui, talmente provata dal tran-tran quotidiano, come poggio la testa sul cuscino, crollo in uno stato di trance talmente profondo, che non mi sveglierebbe neanche l’acuto della tizia dei Matia Bazar (ho usato un tizia generico, perchè ‘sta poraccia la stanno sempre a cambià, manco fosse una lampadina dell’Ikea).
Il sonno è per me un vero e proprio rituale, fatto di piccoli ed imprescindibili dettagli: un pigiama morbido e confortevole, il piumone caldo d’inverno, il lenzuolo leggero d’estate (si, pure a ferragosto!), l’odore di lavanda delle federe. Io sono poi una di quelle che dorme con le tapparelle abbassate e con l’abat-jour rigorosamente spenta, una di quelle che con-i-calzini-nel-letto-mai (o quasi), una di quelle che il cuscino lo vogliono rettangolare ed old school (una grandissima rompipalle, lo so). Mi piace l’idea di dormire da sola, spaparanzata come i gatti sotto il sole e con le coperte fin sopra agli occhi, ma mi piace anche l’idea di condividere il sonno con chi amo: che sarà anche vero che mi capita ogni tanto di occupare con prepotenza il centro del letto (non è colpa mia se sono un’esemplare di femmina dominante!) o di infilare i miei piedini gelati tra le caviglie di chi mi dorme vicino, ma c’è da dire che so come farmi perdonare. Se mi giro con le spalle dall’altra parte del letto è solo perchè voglio essere abbracciata a cucchiaio ( Come farsi coccolare dal proprio uomo senza l’uso della parola – parte prima), se incollo il mio faccio al tuo cuscino è solo perchè mi piace addormentarmi con l’immagine di chi mi dorme affianco negli occhi.
Se comincio a soffiarti nelle orecchie forse è perchè stai un tantino russando.
Datti una regolata, chicco.
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